Emanuele Masi, grandi idee per Bolzano Danza
Fresco di rinnovo della direzione artistica del Festival, per l’edizione 2018 ha ingaggiato il curatore Michele Di Stefano e la compagnia Gauthier Dance
di Patrizia Binco
Emanuele Masi è stato recentemente confermato dal consiglio di amministrazione della Fondazione Haydn di Bolzano e Trento alla direzione artistica del Festival “Bolzano Danza” per il prossimo triennio, ovvero fino al 2020. In pochi anni, dopo aver preso in mano il testimone da Manfred Schweigkofler e Lanfranco Cis, è riuscito a fare di “Bolzano Danza” uno dei festival di qualità più seguiti nel panorama europeo.
Nonostante la giovane età ha dimostrato di avere le idee molto chiare per avvicinare al mondo della danza una platea sempre più ampia ed esigente.
Masi, quali sono i suoi progetti?
Ho predisposto alcune linee strategiche che contraddistinguono il prossimo triennio in modo marcato. La principale è l’ampliamento della sezione “outdoor” del Festival che sarà valorizzata dalla presenza ogni anno di un diverso guest curator che ne definirà la programmazione. Altri elementi di pregio del triennio saranno spettacoli con la musica dal vivo, anche con la nostra Orchestra Haydn, prime assolute e coproduzioni internazionali, ma anche progetti di comunità e per i più giovani.
Guardando agli anni precedenti, che interesse ha dimostrato il pubblico altoatesino nei confronti degli spettacoli? Quali compagnie hanno avuto maggiore successo?
Bolzano Danza è sempre stato molto amato dai bolzanini, ma nelle ultime edizioni ho proposto diverse iniziative che hanno aumentato la simpatia nei confronti del Festival. Tra gli artisti che hanno stupito maggiormente cito il geniale Olivier Dubois, il toccante Rachid Ouramdane e la straordinaria ROSAS di Anne Teresa de Keersmaeker.
Quali gli obiettivi di Bolzano Danza e in che modo intende distinguersi dagli altri festival internazionali?
Da sempre un elemento caratterizzante è stato la presenza, a fianco al cartellone di spettacoli, di una ricca offerta di corsi di danza che continuano ad attirare a Bolzano ogni estate centinaia di ragazzi e ragazze alla ricerca dei migliori maestri. Ma quello che rende oggi Bolzano Danza uno dei festival più seguiti del panorama europeo è la varietà: in pochi giorni si può assistere a spettacoli di prestigiose compagnie in Teatro così come a progetti site-specific che mettono gli artisti in dialogo con il territorio. Una proposta culturale degna di una capitale europea.
Come sceglie le compagnie ospiti e le programmazioni annuali?
Più che alle compagnie sono interessato alla poetica di singoli coreografi e scelgo le compagnie con gli spettacoli più emozionanti. Nelle ultime edizioni avevo caratterizzato la programmazione annuale attraverso la scelta di temi come l’identità, le radici, le generazioni. Per il nuovo triennio invece mi sono concentrato su un programma omogeneo che presenti il panorama della danza contemporanea nelle sue molteplici sfaccettature.
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