Il fascino della pipa: Bertram Safferling
L’artigiano di origine tedesca crea oggetti d’arte conosciuti anche in Cina
“Fumare la pipa è come mangiare e bere: ci sono lati negativi e positivi”
di Mauro Sperandio
Non voglio fare l’apologia di nessun tipo di fumo, tuttavia le spiralette grigio-azzurre che si levano da quelle piccole sculture di legno duro che sono le pipe, credo incantino un po’ tutti. Per saperne qualcosa in più incontriamo Bertram Safferling nel suo Atelier della Pipa di via Conciapelli a Bolzano. L’abile artigiano, originario di Stoccarda, è noto tra gli appassionati europei e financo cinesi per le sue pregevoli creazioni.
Safferling, a suo parere in cosa risiede il fascino del fumare la pipa?
Trovo che fumare la pipa sia un’attività molto rilassante. Se fumi troppo velocemente, si scalda e scotta le mani. Se lo fai troppo lentamente, si spegne. Il ritmo giusto è lento ma non troppo, e questo ritmo, personalmente, trovo che calmi corpo e spirito. Tenere in mano un oggetto bello da vedere e da toccare, gustarsi il tabacco, magari con un buon bicchiere di vino, sono cose che danno grande piacere. Il fumare la pipa è un passatempo che richiede però tempo e quiete, elementi che ai nostri giorni si fatica a trovare.
Il rapporto tra un fumatore e la sua pipa sembra essere quasi intimo...
Ogni pipa ha una sua personalità ed è difficile trovare subito la pipa giusta, ma quando capita è amore a prima vista. Prima di acquistarla è poi importantissimo prenderla in mano e saggiarne tutte le sensazioni tattili che forma e superfici possono dare.
Immagino che lei abbia moltissime pipe. È legato a qualcuna in modo particolare?
Ce ne sono alcune che amo più di altre, ma durante l’anno le mie preferenze cambiano.
L’articolo completo è disponibile sul numero di maggio di METROpolis – Cultura & Sociale a Bolzano, in vendita in tutte le edicole di Bolzano e in abbonamento.