Federazione Cori Alto Adige tra passato e futuro
Intervista alla presidentessa Tamara Paternoster: “Nel 2018 concorso di composizione corale dedicato ad Andrea Mascagni e Sergio Maccagnan”
di Mauro Franceschi
I cori rappresentano una delle tradizioni più antiche, e ancora oggi più vissute, della nostra provincia. Per saperne di più abbiamo incontrato Tamara Paternoster, presidente della Federazione Cori dell’Alto Adige a Bolzano.
Quando la musica è diventata una parte importante della sua vita?
La musica ha sempre avuto un ruolo importante nella mia vita. Purtroppo le possibilità nel piccolo centro ove sono nata e dove abitavo erano alquanto limitate così la musica e la danza, altra mia grande passione, sono rimaste per molto tempo solo un desiderio. È stata la direzione presa dalla mia professione molto tempo dopo, a condurmi verso il mondo della musica.
E la musica corale?
È nata di pari passo con la frequentazione del mondo musicale professionistico dove ho operato per lunghi anni.
Cosa l’ha motivata a proporsi quale presidente della Federazione?
Ad essere sinceri non mi sono proposta, ma sono stata contattata dai vertici di importanti istituzioni corali in forza alla Federazione.
Scopo della Federazione, secondo lo statuto, è la “proposta di interventi di servizio ed eventi culturali finalizzati alla promozione e crescita della coralità in tutte le sue espressioni artistiche, per la conservazione e il rafforzamento del patrimonio culturale che essa esprime”. Come si concretizza tale scopo?
Credo che in questi ultimi anni sia stato fatto moltissimo: è stata organizzata una capillare attività concertistica che ha permesso di valorizzare ogni singola compagine appartenente alla Federazione, unitamente ad ogni singolo settore; siamo intervenuti laddove erano riscontrabili sintomi di sofferenza per sostenere quelle formazioni che rischiavano la chiusura. Abbiamo dedicato tutte le nostre energie al coinvolgimento dei più piccoli nell’attività del canto, con la consapevolezza che proprio da loro si debba partire per la sopravvivenza della coralità e, con le ultime iniziative come il concorso di composizione, stiamo tentando di incentivare la creazione di nuovi lavori per il canto corale: insomma, mi sembra che molto sia stato fatto per consolidare il peso della Federazione all’interno del mondo musicale del nostro territorio. Consideriamo inoltre che altre iniziative, quali i corsi di formazione per direttori e direttrici, coristi e coriste, la nuovissima piattaforma web e il Campus della coralità per i più giovani collocano la nostra Federazione in una posizione di management innovativo riconosciuto a livello nazionale.
Quali passi deve compiere una formazione corale per iscriversi alla Federazione? Possono iscriversi anche singole persone?
Una formazione corale deve innanzitutto essere costituita come associazione con proprio statuto, quindi produrre richiesta ufficiale alla Federazione, sostenere un’audizione di ingresso alla presenza dei membri del direttivo che deliberano. Gli unici elementi singoli che possono iscriversi sono i compositori nella sezione a loro riservata.
Il repertorio per ensemble vocali è stato scritto nel passato dai migliori compositori del tempo, da Magister Perotinus a Gyorgy Ligeti: è così ancora oggi?
Sicuramente le innumerevoli possibilità espressive offerte dalla formazione corale stimolano oggi come un tempo la fantasia dei compositori; noi però dobbiamo considerare che i nostri cori federati non sono professionisti e quindi è opportuno dosare con molta parsimonia le incursioni nel repertorio più propriamente contemporaneo, che sappiamo presentare innumerevoli difficoltà anche ad un coro di comprovata preparazione.
Quali sono le principali attività previste dalla Federazione per il 2018?
Oltre alla forte attività ormai consolidata abbiamo in cantiere due iniziative che ci impegneranno molto: l’organizzazione dell’assemblea nazionale della Feniarco, che vedrà nostre ospiti tutte le regioni d’Italia, e il varo della prima edizione del concorso di composizione corale dedicato ad Andrea Mascagni e Sergio Maccagnan…
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