La felicità? Si trova tra pungitopo e stelle alpine
È uscito per le Edizioni alphabeta l’ultimo libro di Reinhard Christanell
“L’alfabeto di Bolzano”, camminate storico-linguistiche condite da ironia
“Se un giorno d’estate un camminatore”: parafrasando il celebre romanzo di Italo Calvino, avrebbe potuto intitolarsi così, l’ultima fatica (e non solo in senso figurato...) di Reinhard Christanell.
Edito da alphabeta, “L’alfabeto di Bolzano. Tra pungitopo e stelle alpine” non è però un romanzo, ma una serie di racconti vissuti in prima persona perché il protagonista è proprio Christanell, che in questo libro riversa il suo grande amore per la camminata. L’uomo è nato per muoversi, anzi “un uomo fermo è un uomo infelice, spesso un uomo morto”, sostiene nella sua quasi-introduzione. E Christanell mette in pratica questa sua convinzione affrontando zaino in spalla, anche in giornate estive dal caldo aberrante, lunghe camminate che iniziano sempre da casa sua, nella zona di San Maurizio con vista sull’ospedale, e lo portano lontano. Ma lontano veramente. Qualche esempio?
Si comincia con una facile (per dislivello ma non per lunghezza) camminata che lo porta a Laives per le elezioni, con tanto di riflessioni satiriche sulla politica e finale a sorpresa legato all’incontro con 4 figure “femminili” (Uccelli e belle dame). In tutti gli altri racconti Christanell sale, si inerpica, sbuffa, ingaggia lotte furibonde con mosche e calabroni (Temporali e insetti), affronta rovi e rovine aprendo nuove vie tra le sterpaglie, macina ore di viaggio arrivando a Nova Ponente e Soprabolzano, a Castelvecchio e sullo Sciliar, nello stesso giorno sale al Guncina, scende e risale a S. Osvaldo poi ancora alla croce di Monte Tondo… La vera meta però è sempre la stessa: la felicità.
L’articolo completo è disponibile sul numero di aprile di METROpolis – Cultura & Sociale a Bolzano, in vendita in tutte le edicole di Bolzano e in abbonamento.