Una mano tesa per chi vuole cambiare vita
Bolzano ha il più alto tasso di bevitori in Italia: l'associazione Hands opera da 35 anni nel campo delle dipendenza da alcol, farmaci e gioco d'azzardo
di Joana Preza (Progetto COOLtour)
Forse non tutti sanno che in via Dante 18, accanto al Museo d’Arte Contemporanea, ha sede la comunità terapeutica dell’Associazione Hands Onlus, che ha da poco tagliato il traguardo dei 35 anni di attività. L’associazione opera nel campo dell’abuso e delle dipendenze da alcol, farmaci e gioco d’azzardo.
Secondo i dati Istat 2016, l'Alto Adige ha la più alta concentrazione di bevitori d’Italia: il 72,2% degli abitanti consuma almeno una bevanda alcolica all’anno. Quando si confonde l’alcol con la soluzione e la dipendenza col rito, ecco che si genera un grave problema.
“Compito principale di operatori e volontari di Hands - spiega il direttore generale Bruno Marcato - è tendere la mano a chi ha finalmente deciso di voler cambiare stile di vita". Questo significa rinunciare all’alcol o al gioco, ritrovare relazioni soddisfacenti con gli altri e poter lavorare con continuità, sviluppando le proprie competenze individuali: obiettivi che vengono annebbiati dalla dipendenza.
“Fondamentale è che sia lo stesso utente a chiedere aiuto. Nel giro di massimo una settimana si svolge un colloquio con lo psicologo e/o, a seconda dei casi, anche col medico o l’assistente sociale. Si tende a riconoscere il livello di compromissione fisica e mentale, dopodiché il paziente intraprende un percorso che il più delle volte dura anni”.
Secondo le statistiche, dal 2000 a oggi hanno chiesto aiuto circa 13.250 persone e sono stati 200.000 i familiari coinvolti. Hands, oltre ad assicurare terapie e percorsi di riabilitazione o auto-aiuto, vuole essere un punto di riferimento di assistenza per le famiglie e gli amici dei dipendenti. La prima fase dell’intervento è un lavoro ambulatoriale con una profonda sinergia tra le differenti figure professionali e di volontariato. Non di minor conto sono i momenti successivi, di condivisione e progettualità, finalizzati sempre al benessere degli utenti, nonché gli interventi psico-sociali e trattamenti medico psicologici dato che la terapia occupazionale non basta…
L’articolo completo è disponibile sul numero di febbraio di METROpolis – Cultura & Sociale a Bolzano, in vendita in tutte le edicole di Bolzano e in abbonamento.