Autori contemporanei a confronto
In gennaio il TSB propone “Il nome della rosa” di Umberto Eco
Al Carambolage “Spieltrieb” della scrittrice tedesca Juli Zeh
di Massimo Bertoldi
Scrittura teatrale italiana e tedesca di autore contemporaneo a confronto: è questo il filo conduttore degli spettacoli principali del mese.
Nelle rassegne del Teatro Stabile e del Carambolage spiccano titoli di commedie ricavate dalla narrativa. Il celebre romanzo di Umberto Eco Il nome della rosa, dopo essere stato soggetto cinematografico, ora è intrigante copione firmato da Stefano Massini. Padre Guglielmo, filosofo e ex inquisitore, assistito dal giovane novizio Adso è incaricato di scoprire colpevoli e movente di una sequenza di efferati omicidi successi nel 1327 in un’abbazia benedettina. Seguendo un montaggio costruito sulla suspense propria del genere poliziesco, Massini esplora i labirinti spirituali e culturali del microcosmo monacense turbato dal pericolo di diffusione di un testo proibito e destabilizzante, il secondo Libro della Poetica di Aristotele dedicato alla commedia e al riso.
Anche Spieltrieb è frutto di un adattamento teatrale dell’omonimo romanzo del 2002 della scrittrice tedesca Juli Zeh, firmato da Laura Linnenbaum e Johanna Vater. La storia è imbevuta di inquietudini e disagi generazionali. In un liceo di un’amena cittadina renana una coppia di adolescenti inventa un perverso ricatto sessuale ai danni di un insegnante. La quattordicenne Ada e il sedicenne egiziano Alev si definiscono “pronipoti dei nichilisti” e amano dibattere problematiche legate al terrorismo, guerre e globalizzazione.
Altro riuscito esempio di drammaturgia contemporanea è il testo di Le avventure di Numero Uno di Marco Paolini in visione al Comunale. L’attore veneto lascia i percorsi del Teatro Civile e si concentra su un racconto calato in un futuro prossimo dominato dalla tecnologia. La voce narrante è quella di un padre naturale senza atto sessuale in quanto scelto da una donna siriana morente attraverso il contatto web, che per contratto gli affida il suo bambino di sei anni. Attraverso la storia di questo figlio-non figlio l’estro creativo di Paolini disegna ipotetici e inquietanti paesaggi geografici e antropologici dell’Italia di domani.
Altrettanto interessante è la produzione delle Vereinigte Bühnen Bozen. Si tratta di Der thermale Wiederstand di Ferdinand Schmalz, emergente e gettonato autore austriaco, che con sarcasmo e pungente ironia denuncia la “bolla di benessere Europa”. Intorno ai frequentatori di un bagno termale si sviluppano strane dinamiche relazionali e tensioni in cui convergono visioni contrapposte tra la concezione del posto come luogo di benessere e diventare fonte di guadagno per una ditta di investimenti. Ci sarà una scossa tellurica di forte intensità.
Infine si respira un’aria più leggera e frivola con la celebre operetta Il pipistrello (Die Fledermaus). Il progetto artistico congiunto di Südtiroler Operettenspiele e L’Obiettivo prevede un’edizione bilingue, con i dialoghi in lingua italiana e il ricorso all’originale tedesco per i numeri musicali. Composta nel 1874, la più famosa creazione di Johann Strauß è un lavoro gaio, brillante e velato da una sottile vena di malizia. La trama ruota intorno al canonico cliché del marito farfallone, un notturno seduttore di donne perciò detto “pipistrello” pronto a volare via dal letto coniugale col buio delle tenebre. Solo l’astuzia della moglie Bella, consigliata dall’amico di famiglia Ulrich, deus ex machina della montatura orchestrata per ingannare l’ignaro Johann, smaschererà la stupidità del marito che si innamora e insegue una sconosciuta senza sapere che in realtà si tratta della moglie, opportunamente camuffata.
L’articolo completo, con il cartellone degli spettacoli di gennaio, è disponibile sul numero di METROpolis – Cultura & Sociale a Bolzano, in vendita in tutte le edicole di Bolzano e in abbonamento.