Epilessia, la malattia non è inguaribile
Gli specialisti Ausserer, Dordi e Giordani hanno fatto il punto della situazione in occasione di un convegno specialistico organizzato da EOS a Casa Rencio
di Tiziana Buono
In occasione della giornata mondiale sull’epilessia, una delle iniziative promosse in Alto Adige è stata la conferenza sulle epilessie, tenutasi a fine febbraio nella Sala Accademia di EOS Casa Rencio a Bolzano.
I relatori sono stati il neurologo Harald Ausserer di Merano, il pediatra Benedetto Dordi che opera alla cooperativa EOS e la tecnica di neurofisiopatologia Caterina Giordani. Al convegno sulle epilessie, introdotto e moderato dal responsabile dell’Accademia EOS Ulrich Seitz, si sono approfonditi diversi aspetti della malattia ed è stato presentato il nuovo servizio di diagnosi e trattamento dell’epilessia presso EOS.
Il primo a prendere la parola è stato Harald Ausserer, che ha sottolineato come la maggiore preoccupazione sulle epilessie non sia la malattia stessa né la crisi epilettica in sé, ma il momento e il luogo in cui avviene la crisi: “Un conto è una crisi che avviene durante il sonno e neanche si avverte. Diversamente, può essere pericolosa una caduta dovuta a una crisi, insorta all’improvviso su una scala alta o quando si cammina. Rischiosa è una crisi che incombe mentre si guida e c’è pericolo di annegamento se si perde conoscenza durante una nuotata o un’immersione subacquea”.
Secondo Ausserer un’altra situazione in cui si deve prestare attenzione, senza però cadere in pregiudizi, è la gravidanza: “Determinati farmaci antiepilettici possono essere teratogeni (causa di malformazioni, anomalie, alterazioni nell’embrione, ndr). In tanti credono che una madre epilettica debba partorire solo col taglio cesareo. Questo non è vero, poiché esistono molti casi in cui il parto può avvenire in modo naturale”.
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