Festival delle Resistenze dedicato alle periferie
Dal 23 al 25 aprile ritorna in piazza Matteotti il tendone della cultura
In programma tavole rotonde, dialoghi con il pubblico, giochi e musica
Le periferie saranno il nuovo centro: una provocazione? Forse, anzi sicuramente. D’altronde per un Festival che si chiama delle Resistenze, e per di più contemporanee, è naturale “resistere” - appunto - ai luoghi comuni e, senza smettere di usare la memoria, guardare al futuro.
E nel futuro c’è, più che mai, la questione delle zone marginali, ovvero di quelle parti - di città, di regioni, di Stati - che stanno fuori dai centri, siano essi fisici o culturali. Zone dove spesso regnano sentimenti di insicurezza e chiusura, dove la marginalità percepita dai loro abitanti enfatizza le criticità dei luoghi. Per cercare di rispondere - o quantomeno discutere e confrontarsi - con queste e altre emozioni, dal 23 al 25 aprile (con le anteprime del 21 e 22) torna in piazza Matteotti il tendone del Festival delle Resistenze contemporanee. Una kermesse culturale giunta all’ottava edizione, diventata nel frattempo una Piattaforma con progetti scolastici e percorsi di respiro regionale (vedere box a pagina 11) che vive tutto l’anno e non soltanto in occasione del Festival. Il quale, a sua volta, si è sdoppiato sbarcando ormai da quattro anni anche a Trento.
“Il tema di quest’anno - spiega il coordinatore della Piattaforma Daniel Benelli - vuole contrastare l’accezione negativa legata alle periferie, che al contrario possono diventare i nuovi cuori pulsanti. I centri infatti, per loro conformazione, sono destinati a rimanere immutati, statici. I quartieri invece si possono sviluppare, e il modo migliore per farlo è la cultura, che diventa uno strumento di sviluppo imprescindibile. I territori possono in questo senso rappresentare dei veri e propri laboratori di innovazione”.
L’articolo completo è disponibile sul numero di aprile di METROpolis – Cultura & Sociale a Bolzano, in vendita in tutte le edicole di Bolzano e in abbonamento.